3 resultados para Pregnancy twin

em AMS Tesi di Dottorato - Alm@DL - Università di Bologna


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Obiettivo: studio longitudinale di una coorte di gravidanze gemellari e valutazione di eventuali correlazioni tra specifici parametri cardiaci materni ed esito sfavorevole della gravidanza. Metodi: Sono state arruolate in modo prospettico donne con gravidanze gemellari, sottoposte a controlli seriati della funzione cardiaca materna ( 20-23 settimane; 26-29 settimane e 30-33 settimane). Le pazienti in cui il parto si è verificato prima della 34°settimana compiuta di gestazione sono state escluse a priori dallo studio. Specifici parametri cardiaci campionati sono stati confrontati tra il gruppo di gravidanze con esito positivo ed il gruppo di pazienti che hanno sviluppato complicanze nel corso della gravidanza quali: preeclampsia o ipertensione gestazionale, basso peso alla nascita ( SGA: peso neonatale di uno o entrambi i feti < 5° centile per l’epoca di gestazione). Risultati: sono state incluse nello studio 28 gravidanze gemellari,di cui 8 complicate. Durante ogni visita abbiamo osservato un aumento significativo della gittata cardiaca ( CO ) e sistolica ( SV ) ed una caduta delle resistenze vascolari totali ( TVR ) nelle gravidanze gemellari normali vs complicate. Inoltre, CO, pressione arteriosa (BP), frequenza cardiaca ( HR ) e TVR son rimaste invariate nel corso dei controlli ambulatoriali per le gravidanze con esiti sfavorevole, mentre mostravano modificazioni significative ( CO, HR e BDP in aumento; TVR in diminuzione ) nel gruppo di pazienti con esito favorevole della gravidanza. Conclusioni: La valutazione longitudinale della funzione cardiaca materna sembra dimostrare una significativa differenza tra i valori dei parametri cardiaci materni delle gravidanze multiple non complicate, rispetto a quelle complicate da preeclampsia o neonati SGA.

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Obiettivi: L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’utilizzo del cerchiaggio cervicale, in relazione alle diverse indicazioni per cui è stato eseguito, presso la Clinica Ostetrica e Ginecologica del Policlinico Universitario Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, tra Gennaio 2001 e Dicembre 2013. Outcome secondario e’ stato quello di paragonare i risultati ottenuti con le più recenti evidenze scientifiche per valutare come esse abbiano influenzato l’utilizzo del cerchiaggio nel nostro centro. Materiali e metodi: valutazione osservazionale di tutte le pazienti sottoposte a cerchiaggio cervicale presso il nostro centro. La popolazione di studio e’ stata suddivisa in 5 gruppi in relazione all’indicazione per cui il cerchiaggio e’ stato eseguito: cerchiaggio elettivo (I), eco indicato (II), d’emergenza (III), in gravidanze gemellari (IV) e in gravidanze trigemine (V). Di tutte le pazienti e’ stato valutato l’outcome della gravidanza (epoca gestazionale al parto, peso neonatale, Apgar score) e l’appropriatezza dell’indicazione al cerchiaggio. Risultati: nel corso dei 13 anni in studio sono stati eseguiti 191 cerchiaggi: 109 nel I gruppo, 24 nel II, 39 nel III, 13 e 6 rispettivamente nel IV e V gruppo. In un caso il cerchiaggio e’ stato eseguito per via laparoscopica prima dell’insorgenza della gravidanza. La distribuzione dei diversi tipi di cerchiaggio e’ cambiata: dal 2007 non vengono seguiti cerchiaggi in gravidanze multiple, sono diminuiti quelli elettivi e sono aumentati i cerchiaggi d’emergenza pur essendo i casi con morbilità materna maggiore: in una paziente si e’ verificato un aborto settico con shock settico materno e si e’ reso necessario un intervento di isterectomia. Conclusioni: l'applicazioni di indicazioni piu' selettive all’esecuzione del cerchiaggio hanno determinato una forte riduzione dell’utilizzo da tale procedura. L'aumento dell'utilizzo del cerchiaggio d’emergenza e' legato al fatto che rappresenta l’ultima chance per convertire un aborto inevitabile in un parto di neonato vivo in casi estremi.

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Aims of the study: To assess the prevalence of Antiepileptic Drug (AED) exposure in pregnant women with or without epilepsy and the comparative risk of terminations of pregnancy (TOPs), spontaneous abortions, stillbirth, major congenital malformations (MCMs) and foetal growth retardation (FGR) following intrauterine AED exposure in the Emilia Romagna region (RER), Northern Italy (4 million inhabitants). Methods: Data were obtained from official regional registries: Certificate of Delivery Assistance, Hospital Discharge Card, reimbursed prescription databases and Registry of Congenital Malformations. We identified all the deliveries, hospitalized abortions and MCMs occurred between January 2009 and December 2011. Results: We identified 145,243 pregnancies: 111,284 deliveries (112,845 live births and 279 stillbirths), 16408 spontaneous abortions and 17551 TOPs. Six hundred and eleven pregnancies (0.42% 95% Cl: 0.39-0.46) were exposed to AEDs. Twenty-one per cent of pregnancies ended in TOP in the AED group vs 12% in the non-exposed (OR:2.24; CI 1.41-3.56). The rate of spontaneous abortions and stillbirth was comparable in the two groups. Three hundred fifty-three babies (0.31%, 95% CI: 0.28-0.35) were exposed to AEDs during the first trimester. The rate of MCMs was 2.3% in the AED group (2.2% in babies exposed to monotherapy and 3.1% in babies exposed to polytherapy) vs 2.0% in the non-exposed. The risk of FGR was 12.7 % in the exposed group compared to 10% in the non-exposed. Discussion and Conclusion: The prevalence of AED exposure in pregnancy in the RER was 0.42%. The rate of MCMs in children exposed to AEDs in utero was almost superimposable to the one of the non-exposed, however polytherapy carried a slightly increased risk . The rate of TOPs was significantly higher in the exposed women. Further studies are needed to clarify whether this high rate reflects a higher rate of MCMs detected prenatally or other more elusive reasons.